di Marina Alaimo
Gli struffoli di Sabatino sono buonissimi e molto belli a vedersi. Tra i tantissimi dolci del Natale a Napoli, questo è il più povero ed il più semplice. Viene quindi ancora spesso preparato nelle case, fa aria di festa. Ci si accorge davvero che è Natale quando viene esposto il vassoio di struffoli in sala da pranzo. Si coglie in questa ricetta il grande estro dei napoletani che, partendo da pochi ingredienti poverissimi, si sono inventati il modo di rendere la preparazione coreografica e di vestirla a festa. Le piccole palline di pasta fritte si ripassano nel miele per dare dolcezza, poi si dispongono possibilmente a forma di ciambella e si abbelliscono con una cascata di mini confetti multicolor di forme diverse, ‘e riavulill’ (i diavolilli), alcuni sono argentati per accendere l’idea del Natale. Poi ci vuole un poi’ di frutta candita tagliata a listarelle, così da dare un po’ di importanza al dolce. Agli amici e parenti più cari si usa regalare gli struffoli preparati personalmente. Questo gesto racchiude un significato che va al di là dell’invito a mangiare il dolce natalizio.
Ti dice: guarda quanto tempo ho dedicato alla preparazione di ognuna di queste palline ed al loro decoro. L’ho fatto per te! Per dare rilievo agli struffoli, il dolce più frugale ed amato del Natale a Napoli, Sabatino si è inventato una cornucopia di croccante di miele e mandorle che fa da contenitore. Dice che la composizione così realizzata sia di buon augurio e molti clienti della sua pasticceria a San Giorgio a Cremano usano porla come centro tavola al cenone di fine anno. La parola deriva dal greco strongoulus, arrotondato, in riferimento alle palline, ai piccoli struffoli. Non dimentichiamo che Napoli è una città fondata dai greci, Partenope splendeva sulla collina del Monte Echia dove si parlava la il greco. Ancora oggi in Grecia si prepara un dolce molto simile, i loukoumades.
Irene Gironi Carnevale dice
Natale non è Natale senza struffoli! E questi sono meravigliosi
Nunzio Garanti dice
non c’è niente da fare a me gli struffoli mi commuovono, ho versato una lacrimuccia…bravo Mauro