Ci ho messo un po’ a capire il motivo della simpatia che m’ispirava Raffaele Calace, ma alla fine ci sono arrivato. Montando il video, capita di dover lavorare sulla voce senza guardare le immagini, e allora ho avuto l’illuminazione. Lo stesso modo di parlare, le stesse intonazioni di Peppino De Filippo, il mio attore preferito! Il suo laboratorio è in vico San Domenico Maggiore, nel Palazzo di Sangro. Un tempo
Interviste
Le interviste di NapoliStories
Storie di Napoli
Dicono che se vivi di blog sia vitale conoscere chi lavora nel tuo stesso campo. In realtà, non riesco a seguire tutto quello che passa sulla rete. Già il fatto di gestire due blog, e in campi totalmente differenti (Napoli e il vino), raddoppia le mie fatiche. E poi, i lavori degli altri mi suscitano insofferenza (se fatti male) o invidia (se fatti bene), e allora sto nel mio, cercando
Luigi Fedullo – Fine Art Lab
Mi è bastato uno sguardo, per capire che era vero amore. Poi l’ho sfiorata piano, cercando il piacere nella punta delle dita. È lei! Finalmente ho trovato la carta baritata dei miei sogni! Luigi Fedullo, che mi sta mostrando una campionatura di carte da stampa meravigliose, me lo conferma: “Un fotografo, un artista, s’affeziona a uno/due tipologie di carta…subito capisci qual è il tipo di carta che si addice alla
Gaetano Pucino, liutaio
Per tenere un blog bisogna studiare, leggere libri e giornali, chiedere informazioni agli amici, viaggiare. Insomma, occorre darsi da fare e tenere le antenne dritte. Ma poi capita anche di inciampare senza alcun merito in qualcosa d’interessante, ed è per questo che è così divertente fare questo lavoro. Il nostro colpo di fortuna è avvenuto circa un mese fa, mentre con Mauro tornavamo stanchi, carichi di attrezzature, dalle riprese presso
I Neoborbonici
di Eugenio Muzzillo Quando con Mauro Fermariello abbiamo deciso di incontrare Gennaro De Crescenzo, Presidente dell’Associazione Culturale Neoborbonica, la curiosità di capire cosa ci fosse dietro un sentimento a Napoli sempre più diffuso si accompagnava a molto scettiscismo. Vorrà convincerci che il Mezzogiorno d’Italia deve tornare ai suoi legittimi sovrani? – chiedevo a Mauro ridacchiando. Ci illustrerà le virtù della Monarchia e le nefandezze dalla repubblica e ci racconterà della
Le figure del presepe
Qual è il vostro pastore preferito? Il mio, senza ombra di dubbio, è Benino. Intorno a lui succede di tutto; nasce Gesù, arrivano i Magi, passa la cometa, ci sono cacciatori, pescatori, osti, venditori di ogni ben di Dio, e lui dorme. Beato, incurante degli affanni del mondo, a volte con un leggero sorriso. Io lo mettevo sempre sullo sfondo, con qualche pecora intorno e un fiasco di vino poggiato
Gesù nasce a Napoli
“Gesù non nasce in Palestina, Gesù nasce a Napoli, nel Regno delle Due Sicilie”. Questo, e tante altre cose, ci dice Ulderico Pinfildi nella seconda puntata della sua intervista. Nella prima, Ulderico aveva parlato del suo lavoro, oggi invece ci racconta la storia del presepe napoletano. Ascoltare Ulderico è un vero piacere, conosce il suo mestiere e sa raccontarlo con semplicità e passione. Mentre parla continua a lavorare, e per
Il presepe di Ulderico Pinfildi
Da bambino, dicembre passava come in un sogno. Napoli sembrava adeguarsi ai miei pensieri, creando una scenografia magica. Via Belvedere, che percorrevo tutti i giorni per andare a scuola, sembrava un presepe vivente. Una via stretta e scura per i basoli neri, il tufo eroso dei vecchi palazzi, i banconi traboccanti di frutta assortita, provoloni e salsicce, le vasche azzurre dei capitoni, spesso la musica degli zampognari venuti dall’entroterra. Così,
La malanotte
Napolistories è come le ciliegie, ogni post mi fa venire voglia di farne un altro. Stavo girando il video sullo street food quando ho adocchiato la libreria Colonnese. E mentre, qualche giorno dopo, intervistavo Edgar Colonnese, il discorso è caduto sulla nuova collana di libri che stava per partire in quei giorni con il romanzo di Giuseppe Pesce, La malanotte. Il libro non era ancora disponibile, ma c’era già la
Nuove Tecnologie dell’Arte
A sedici anni, quando tutti erano marxisti, Franz era dadaista. Massimo, con due baffoni che lo rendevano simile a Toquinho, studiava da capitano di lungo corso. Tornare a Napoli per me è anche ritrovare amici dell’adolescenza, ed è un vero piacere. Franz Iandolo oggi è il coordinatore del corso di Nuove Tecnologie dell’Arte, all’Accademia di Belle Arti di Napoli, mentre Massimo Vicinanza insegna lì Fotografia Digitale. Ho ricevuto la loro