Una mia amica bellissima mi disse “Ti devo far conoscere una mia amica bellissima”. Avevo vent’anni, e subito cominciai a fantasticare sulla bellezza al quadrato. Poi in realtà questa amica bellissima – l’avrete capito, Cristina Donadio – non c’era mai, sempre impegnata in qualche tournée, e quando l’ho poi incontrata davvero era oramai come se la conoscessi da sempre. Negli anni l’ho poi seguita a distanza, riuscendo a vederla solo
Interviste
Le interviste di NapoliStories
Paolo Siani
Una sera di dieci anni fa, a un tavolino in piazza Vanvitelli, con Paolo Siani e lo scrittore Silvio Perrella. Eravamo lì per discutere dell’intervento di Silvio per un libro commissionatomi da Paolo, nella sua veste di dirigente sanitario. Una chiacchierata neutra, molto “tecnica”. Ma, anche allora, era settembre. E così, lentamente, Paolo cominciò a raccontare, ed io finalmente a capire. Capire cosa significa un omicidio di camorra. Cosa vuol
Luca Di Martino
Questi ragazzi, non puoi perderli d’occhio un attimo. Avevo lasciato il giovane Luca che forse avrebbe voluto fare il fotografo e lo ritrovo oggi, pochi anni dopo, fotografo professionista. Un ottimo fotografo professionista. Intraprendente, con una gran voglia di viaggiare e sperimentare – ricco di personalità il suo reportage in Malesia e quello, ancora inedito, sulla Transiberiana – ma anche attento alle esigenze di un mercato difficile come quello napoletano.
il MANN e Paolo Giulierini
Ci sono cose che quando accadono sembrano semplici nella loro perfezione. Prendete ad esempio il caso del MANN, il Museo Archeologico di Napoli. Un’eccellenza di valore internazionale, che a visitare faceva cascare le braccia. Sale chiuse, statue e bacheche impolverate, un’ aura di rispettabile noia, col risultato che ci si andava solo dietro le insistenze di qualche amico molto tedesco e molto testardo. Poi arriva un tranquillo signore dalla provincia
Gianni Guarracino
A portarmi da Gianni Guarracino è il mio amico Riccardo che, non contento di occuparsi con successo di botanica, musica e svariate altre cose, quando può perde il suo tempo appresso a me. Mi aveva chiamato per darmi appuntamento il giorno dopo alle tre di pomeriggio, e nel fresco di una sera di luglio mi era sembrata un’ottima idea. Ora, alle tre meno dieci, le cose mi paiono leggermente diverse.
Tullia Matania
Ognuno ha le sue fortune. La mia è stata crescere a Villa Belvedere, a Napoli. Un insieme di famiglie che affacciavano sullo stesso terrazzo, detto “la Flora”, con vista sul golfo. Un luogo aperto, ospitale, innervato da un flusso incessante di amici che passavano per condividere con noi una serata o qualche mese. Tutto questo ha fatto, di noi che ci abbiamo vissuto, quello che oggi siamo. Gran parte del
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