Una delle cose che mi affascina delle storie raccolte al MANN per questa serie di video, è la differenza del sentimento del tempo tra noi e i nostri avi. Sentimento che è rimasto immutato per millenni, e che solo negli ultimi 150 anni ha avuto una brusca accelerazione. In questo video sulla statua di Antonio Canova, raffigurante Ferdinando IV di Borbone, Alessandro Gioia ci racconta infatti che l’opera fu commissionata
Luoghi
I luoghi di Napoli raccontati da NapoliStories
Memento Mori
Da una villa di Pompei, il mosaico con Memento Mori. Elisa Napolitano ci conduce all’interno dei misteri di quest’opera partendo dalla filosofia epicurea per arrivare al principe Antonio de Curtis, in arte Totò.
Aureo di Augusto
L’affascinante storia dell’Aureo di Augusto, la moneta raffigurante l’imperatore romano. Scoperta nel 1759 a Pompei, conservata a Montecassino durante l’ultimo conflitto mondiale, e da qui trafugata dai tedeschi in ritirata. Nascosta prima a Berlino e poi nel fondo di una miniera, fu ritrovata solo grazie all’opera di Rodolfo Siviero e dei servizi segreti, per tornare quindi in Italia nel ’47. Tutto questo nel bel racconto di Ilaria Barone.
Plastico di Pompei
A volere la realizzazione del plastico di Pompei fu Giuseppe Fiorelli, mitico direttore del Museo Archeologico di Napoli, nel 1861. E a iniziare la realizzazione fu l’artigiano Felice Padiglione, che fu poi portata a termine da Nicola Roncicchi nel 1908 . Come ci racconta Serena Venditto, non ci sono tutti gli edifici che conosciamo oggi, alcuni sono venuti alla luce solo successivamente, e il confronto si può fare con il
Iscrizione degli Agoni
Marco Aurelio Ermagora era un lottatore, e un tempo questi erano famosi e adorati quanto i nostri calciatori. Così, mentre ascoltavo l’intervista di Miriam Capobianco, mi veniva in mente che la preziosa Iscrizione degli Agoni di Napoli, ospitata al MANN, in fondo non è che l’equivalente di una monografia della Gazzetta dello Sport dedicata a un grande campione. Un po’ più pesante da sfogliare al bar, decisamente più duratura, ma
Collezione Spinelli
La Collezione Spinelli, nel racconto di Amelia Menna.
Strumenti chirurgici
Nel racconto di Assunta Iengo, l’affascinante collezione di strumenti chirurgici del MANN.
Le Danaidi
Belle già dal nome, le Danaidi. Non proprio bravissime ragazze, però, avendo ammmazzato i loro mariti nel sonno, e quindi subìto la condanna di Zeus a portare anfore piene d’acqua per l’eternità. Le cinque sculture furono scoperte nel 1750 nella Villa dei Papiri di Ercolano, e influenzarono la nascita del Neo-Classicismo. Come ci spiega con un’acuta riflessione Serena Venditto, se a noi queste sculture appaiono molto moderne è proprio perché il
Megalografia
Il titolo esatto è “affresco con megalografia dalla villa di Boscoreale”, e descrive l’enorme affresco ritrovato in una grande villa a Boscoreale, anch’essa sepolta durante l’eruzione del Vesuvio. Gli affreschi ritrovati sono oggi ospitati in diversi musei nel mondo, con il nucleo principale al Metropolitan Museum di New York. La megalografia del MANN è una celebrazione di Alessandro Magno e delle sue conquiste, come ci descrive magnicamente Serena Venditto.
Affresco con Flora
Quattro dipinti femminili, quattro piccoli affreschi tratti da un cubicolo di una villa di Stabiae, attuale Castellamare di Stabia: Medea, Leda, Diana (o forse Penelope) e una Flora. È questa la più famosa, per quel movimento elegante per raccogliere un fiore. Un immagine capace, con la sua grazia, di evocare tutta la forza della primavera.